Venture capital, frenata degli investimenti: 201 milioni nel primo trimestre 2023

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Ottantaquattro round di finanziamento e 201 milioni di euro investiti in startup e Pmi innovative: è il bilancio dei primi tre mesi del 2023 tracciato dall’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance. Escludendo i “mega round”, superiori ai 100 milioni di euro, l’ammontare investito è in linea con la media degli ultimi 10 trimestri. Si evidenzia un aumento della raccolta a livello Seed, a discapito dei round Serie A o superiore, mentre sono 11 le exit, dato in linea con l’ultimo quarter del 2022.

Rallentamento dopo il 2022 da record

Rispetto al 2022 i dati sembrano mostrare un rallentamento degli investimenti. L’anno scorso infatti si era registrato un vero e proprio boom, con 2,1 miliardi di euro investiti in startup e Pmi italiane, come riportato dall’Osservatorio Startup Hi-tech del Politecnico di Milano. Ma tra i motivi di quell’impennata, oltre a un contesto finanziario globale favorevole perché ancora caratterizzato dai bassi tassi d’interesse, c’erano alcuni round di grandi dimensioni. Ben due realtà italiane, infatti, grazie a investimenti di grossa taglia si erano tramutati in “unicorni”. Parliamo di Satispay (320 milioni di euro) e di Scalapay (497 milioni di dollari).

Il nuovo report è stato presentato il 17 aprile alle OGR di Torino, ospitato da LIFTT e Azimut. Nel corso dell’evento sono intervenuti Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital, Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance, Guido Bocchio, Head of Venture Capital di Azimut Libera Impresa, Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori, Maria Cristina Odasso, Head of Business Analysis di LIFTT e Nicolò Petrone, CEO di 1000 Farmacie.

Mondini: «Ci aspettiamo un anno dinamico per le operazioni M&A»

«Confermiamo la nostra previsione su un 2023 di consolidamento per il mercato italiano, in controtendenza ai principali ecosistemi europei che negli ultimi mesi hanno registrato una contrazione – commenta Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital –. Come già anticipato a fine 2022, dopo il record storico per ammontare investito, gli investimenti complessivi in Venture Capital in Italia gioveranno dell’ammontare più alto mai avuto a disposizione di dry powder, dalla verticalizzazione e dalla nascita di nuovi fondi VC, ma saranno influenzati dalla presenza di mega round e dall’evoluzione del contesto macroeconomico. Ci aspettiamo, inoltre, che il 2023 possa essere un anno molto dinamico per le operazioni di M&A, sfruttando la significativa riduzione dei multipli in particolare in alcuni settori».

«Stiamo vivendo una congiuntura complessa dal punto di vista economico e geopolitico, che ha contribuito a un netto calo di investimenti in innovazione registrati a livello globale – spiega Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance –. Pur tenendo sempre conto delle dimensioni più ridotte dell’ecosistema italiano rispetto a quelli di altri Paesi europei, va notato come il nostro Paese stia dimostrando di reggere meglio di altri alle ripercussioni delle tensioni economiche, ricalcando una dinamica già emersa confrontando i dati 2022 rispetto al 2021, che avevano registrato una crescita anno su anno del 48%. L’aumento di interesse da parte di investitori internazionali conferma che il nostro Paese ha tutto il potenziale per divenire sempre più protagonista a livello europeo in questo ambito».

Il rallentamento europeo

Nel Q1-23 è proseguito in Europa il rallentamento iniziato lo scorso anno, spiegano gli estensori del report: sono stati infatti annunciati 1.571 round (-39% rispetto al Q4-22), per una raccolta complessiva di 11 miliardi (-14% rispetto al Q4-22). L’Italia, invece, con 201 milioni raccolti in 84 round, risulta sostanzialmente in linea con il Q4-22, sia per numero di round (+5%) sia per ammontare raccolto (-5%).

Analizzando la segmentazione per tipologia, nel primo trimestre del 2023 i round Seed risultano al vertice sia per numero di operazioni (50) che per ammontare raccolto (91 milioni). Si sono registrati poi 17 round Pre-seed, 14 Serie A e 3 Serie B. Rispetto al 2022, l’incidenza sulla raccolta dei round early stage (Seed e Pre-seed) è aumentata mentre quella dei round Serie A e Serie B è diminuita, il che motiva la flessione dell’ammontare medio investito registrata nel trimestre.

Per quanto riguarda i singoli settori, Smart City è quello che ha totalizzato il maggior numero di round, seguito da Life Sciences. Analizzando l’ammontare investito, invece, troviamo in testa il Fintech, con 55,6 milioni di euro raccolti, seguito dal Deep Tech con 39,7 milioni e da Smart City con 25,9 milioni.

Le 5 operazioni più ricche

L’analisi dei top 5 deal del trimestre evidenzia come non siano stati registrati mega round e come quattro round su cinque abbiano visto l’esclusiva partecipazione di investitori nazionali. In testa Alps Blockchain (Seed, 40 milioni), seguita da HT Materials Science (Serie A, 14 milioni), Caracol (Serie A, 11 milioni), BeDimensional (Serie A, 10 milioni) e Resalis Therapeutics (Serie B, 10 milioni).

Il monitoraggio delle exit, infine, ha registrato 11 eventi di liquidità, in linea con l’ultimo trimestre dello scorso anno. In particolare, si contano 10 M&A e 1 IPO sul mercato Euronext-Growth.

Nella foto: Fabio Mondini

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