Intelligenza artificiale, nel 2021 i primi dottorati in Italia

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L’intelligenza artificiale è sempre più presente nella vita di tutti i giorni: elettrodomestici, smartphone e automobili vedono sempre più applicazioni di questa tecnologia. Secondo il McKinsey Global Institute, l’AI porterà ad una crescita del 16% del Pil mondiale e avrà un impatto sul 70% delle aziende entro il 2030. E l’istruzione del nostro paese vuole stare al passo: dall’anno accademico 2021-2022 partirà il primo dottorato in Intelligenza artificiale con 5 percorsi di ricerca, dall’agroalimentare alla salute.

Secondo la Commissione Europea l’impatto dell’AI sulla società e sul lavoro sarà uguale a quello prodotto dal motore a vapore e dall’elettricità. È sicuramente anche questa una delle motivazioni che ha spinto il Ministero dell’università e ricerca e il Consiglio nazionale delle ricerche a far partire questo progetto, finanziandolo con 15 milioni di euro. I dottorati vedranno la luce in diverse università: alla Sapienza di Roma, al Politecnico di Torino, all’Università Campus Bio-Medico di Roma, all’Università Federico II di Napoli e all’Università di Pisa. Le lezioni inizieranno a novembre 2021, e i bandi di ammissione saranno disponibili all’inizio dello stesso anno. Attualmente sono già disponibili 194 borse di studio: 97 cofinanziate dal Cnr e 97 dal Mur, attraverso l’Università di Pisa.

I 5 corsi del dottorato

Cinque aree di specializzazione, specifiche sulle varie declinazioni “verticali”, ma con una base comune, una “formazione orizzontale” che si concentra sulle basi dell’Intelligenza artificiale:

PhD-AI.it: Area salute e scienze della vita, coordinato dall’Università Campus Bio-Medico di Roma;
PhD-AI.it: Area agrifood e ambiente, coordinato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II;
PhD-AI.it: Area sicurezza e cybersecurity, coordinato da Sapienza Università di Roma;
PhD-AI.it: Area industria 4.0, coordinato dal Politecnico di Torino
PhD-AI.it: Area società, coordinato dall’Università di Pisa.

L’idea è quella di cfeare una strategia unitaria, che coordini a livello nazionale lo studio dell’AI. A farlo sarà il Consiglio nazionale delle ricerche, che attraverso un comitato specifico – e con i 4 milioni ricevuti dal Mur – sarà a capo di questa grande operazione: le strategie elaborate saranno implementate dall’Università di Pisa. Secondo il ministro Gaetano Manfredi  «L’intelligenza artificiale rappresenta uno dei settori ad alto impatto che condizioneranno la competitività dei Paesi nel prossimo futuro. Si tratta di una grande opportunità per l’Italia, e su questo deve investire per avere un ruolo internazionale ed essere in grado di competere sulle tecnologie avanzate».

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