Mattiello agli innovatori: «Startup e imprese insieme contro il future choc»

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Il futuro? Cammina già nell’oggi. Lo diceva il poeta inglese Samuel Taylor Coleridge più di 200 anni fa, ed è vero ancor oggi. Motivo in più per combattere lo choc del futuro, la paura innata che c’è di quanto non si conosce. Come farlo? Con coraggio, che in ambito imprenditoriale si traduce in innovazione. Lo sanno gli oltre 300 presenti alla seconda edizione dell’Innovation Nation Forum, che si è svolto nella mattinata del 19 ottobre a Milano. L’evento, organizzato da Blum e Milano Notai, ha superato il successo della prima –  già fortunata – edizione. Aprendo squarci sul futuro per gli oltre 300 innovatori arrivati nel capoluogo lombardo. Future choc: questa espressione utilizzata da Alvin Toffler negli anni Sessanta per indicare «l’ansia da futuro» generata nelle persone dalla terza rivoluzione industriale, secondo Alberto Mattiello descrive qualcosa che si sta ripetendo oggi con la rivoluzione digitale. L’esperto di innovazione con base a Miami, fondatore del Future Thinking Project della J. Walter Thompson e docente di innovazione digitale all’Università Bocconi di Milano, ha spiegato come superare questo choc di fronte alla platea startupper e investitori presenti a Innovation Nation Forum (scarica qui la presentazione del suo intervento).

«L’elaborazione quantica in pochi anni ci fornirà in cloud possibilità di elaborazione infinita – spiega Mattiello –, mentre il 5G ci donerà la trasmissione infinita dei dati. Su queste infrastrutture si innesta lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Oggi come cinquant’anni fa, le persone non riescono a processare tutte le informazioni che ricevono e faticano a tenere il passo con una tecnologia che avanza sempre più veloce. Il vero futuro non lo avremo quando i robot avranno preso il nostro posto nei lavori intellettuali, ma quando l’uomo sarà in grado di affrontare il futuro, imparando a pensarlo, a gestirlo e a non subirlo».

«Vuca: volatile, uncertain, complex, ambiguous. L’acronimo, coniato dall’esercito Usa per descrivere lo scenario post-bellico in Irak, è utile per descrivere il futuro come ci appare oggi – afferma Mattiello –. Queste quattro parole contengono due ambienti distinti ma complementari: volatilità e incertezza da una parte, l’ambiente ideale in cui si muovono le startup; complessità e ambiguità, il territorio prediletto per le grandi imprese e organizzazioni. Sono un’alleanza fra queste due realtà e questi due modi di pensare e di affrontare il futuro potrà dar vita a un ecosistema dell’innovazione in grado di farci superare la paura del futuro. Non immagino un futuro dell’innovazione in cui le startup vivano senza le grandi aziende, né viceversa».

Una chiave di lettura che esprime il senso dell’evento che si è tenuto al Rosa Grand hotel. L’occasione per fare il punto su come far «diventare grande» l’ecosistema delle imprese italiane che guardano al futuro e lo costruiscono giorno dopo giorno. Dopo l’intervento ispirazionale di Mattiello, i lavori sono continuati nei quattro panel tematici che hanno scattato la fotografia – in movimento – dell’ecosistema italiano dell’innovazione: Agrifood, Med Tech, Fashion & Design e Green Energy i quattro temi affrontati da esponenti di fondi d’investimento, startup, incubatori e acceleratori, imprenditori, professionisti. «Per noi è naturale favorire il dialogo tra fondi di investimento, startup, imprese – spiega Giovannella Condò, co-founder di Milano Notai –. Lo facciamo per professione, ma anche per passione, e con Innovation Nation Forum mettiamo a disposizione di tutti uno spazio che unisce ispirazione e concretezza. Diamo già appuntamento al prossimo anno per la terza edizione».

«Anche quest’anno non è stata un’occasione celebrativa ma un “acceleratore” di conoscenze, competenze, network – spiega Luca Barbieri, cofounder di Blum e direttore di https://www.innovation-nation.it, progetto editoriale nato nel 2017 che pubblica quotidianamente contributi e riflessioni sull’innovazione italiana -. Il resto dell’Europa ha ricominciato a correre, la vicina Francia ci presenta un modello virtuoso di crescita esponenziale delle economie che innovano. Per non restare indietro non basta la lamentela, serve rimboccarsi le maniche e aiutare le tante eccellenze a mettersi in rete».

Milano Notai – fondato 15 anni fa da Giovannella Condò e Monica De Paoli – copre tutti i servizi di un moderno studio notarile internazionale, con punte di eccellenza in alcune materie che approfondiamo con passione: Banking, Non-Profit, Diritto Societario, Startup e Fondi Immobiliari. Milano Notai ha ricevuto da Legalcommunity il premio studio notarile dell’anno 2015; da TopLegal il premio studio notarile dell’anno 2017; il premio LOY Banking and Finance 2017 e da Legalcommunity il premio studio notarile dell’anno 2018.

Blum – fondata da Luca Barbieri, Domenico Lanzilotta e Francesca Ponzecchi – è una redazione di giornalisti specializzati che offre consulenza al mondo dell’impresa, progetta e realizza progetti editoriali crossmediali, organizza eventi dedicati alla valorizzazione dell’innovazione Made in Italy.­

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