Nel Centro Italia colpito dal sisma nasce la prima rete integrata per ricerca e innovazione

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Ricerca e innovazione come volano per la ricostruzione post sisma: nascerà infatti nelle aree del Centro Italia colpite dai due devastanti terremoti del 2009 e del 2016 la prima rete integrata per la ricerca e l’innovazione in Italia. Un network che coinvolge tutte le Università ed i principali centri di ricerca del territorio. L’iniziativa, unica nel suo genere e finanziata con 60 milioni di euro dal Pnrr Aree Sisma, ha mosso i suoi primi passi il 10 febbraio con l’insediamento del comitato di indirizzo. A darne notizia è la struttura commissariale per la ricostruzione post-sisma del 2016, guidata da Giovanni Legnini.

Nel comitato di indirizzo sono rappresentati gli atenei e gli istituti di ricerca che aderiscono alla nuova rete integrata: le università di Camerino, L’Aquila, Teramo, Chieti-Pescara, Perugia, Macerata, Roma La Sapienza, Tuscia, la Politecnica delle Marche, l’Università per stranieri di Perugia, e gli istituti di ricerca Gran Sasso Science Institute, Parco Tecnologico dell’Alto Lazio, Istituto di Geofisica e Vulcanologia e Istituto di Fisica Nucleare.

Nel Centro Italia quattro centri di ricerca e alta formazione

Le Università e gli istituti collaboreranno per la creazione di quattro centri di ricerca e alta formazione in alcuni settori chiave: economia circolare e salute (Lazio), digitalizzazione, valorizzazione, conservazione e fruizione dei beni culturali e ambientali (Umbria), sicurezza e tecnologie agroalimentari, con il completamento del centro Agro-BioSERV (Abruzzo), scienza e tecnica delle ricostruzioni (Marche), in una logica di “hub & spoke”, con quattro poli di coordinamento ed il coinvolgimento di tutte le altre Università per la creazione di una rete di conoscenze anche per favorire la nascita di sistemi imprenditoriali locali. Oltre ai quattro centri di ricerca la stessa misura del Pnrr finanzia, con altri 20 milioni di euro, la creazione della Scuola Superiore della Pubblica amministrazione all’Aquila.

Entro il 31 marzo si concluderà la fase di progettazione dell’intervento, ed entro giugno dovranno essere definite le convenzioni per l’avvio delle attività.

Dall’Agenzia della Coesione altri 60 milioni

L’intervento, finanziato dal Pnrr Aree Sisma, gestito dal Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, dalla Struttura di Missione Aquila 2009 e da Dipartimento Casa Italia, si affianca a quello previsto dall’Agenzia della Coesione, che ha emanato a dicembre un bando da 60 milioni di euro destinato proprio alla promozione di centri di ricerca nelle aree del terremoto del 2016.

«La rete degli atenei del Centro Italia – sottolinea il commissario Giovanni Legnini – è la prima iniziativa che a livello nazionale vede coinvolti diversi istituti universitari e di ricerca nella progettazione di centri destinati a dare impulso alla creazione di ecosistemi della conoscenza, fondamentali per collegare la formazione alle esigenze del tessuto economico e delle comunità locali. Promuoviamo un sistema per mettere in rete esperti e tecnologie destinate non solo a rafforzare la ricerca universitaria, ma a dotare le aree colpite dai sismi dell’Appennino centrale di riferimenti importanti per promuovere lo sviluppo economico in collaborazione con le reti di impresa presenti sul territorio,  sfruttando anche le sinergie con gli investimenti privati che possono essere attivati grazie ai bandi del Pnrr Aree Sisma destinate alle imprese che si stanno mettendo a punto in queste settimane».

Foto Shutterstock

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