Rete unica, sarà a guida Cdp: accordo tra Kkr, Macquarie, Open Fiber e Tim (che esce di scena)

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Svolta nella partita in corso da lungo tempo per la creazione di una rete unica della banda ultralarga in Italia, attraverso la fusione delle reti di Tim e Open Fiber: nella serata di domenica 29 maggio Cassa Depositi e Prestiti annuncia la firma di un protocollo di intesa non vincolante con Kohlberg Kravis Roberts, Macquarie Asset Management, Open Fiber (partecipata al 60% da Cdp Equity e al 40% da una società riconducibile al gruppo Macquarie), e Tim.

L’accordo verte sulla creazione di «un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da Cdp Equity e partecipato da Macquarie e Kkr – si legge in una nota diramata da Cdp –, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture Vhcn (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale, permettendo così l’accesso ai servizi più innovativi ed efficienti offerti dal mercato alla generalità della popolazione, agli enti pubblici e alle imprese, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo più celere, duraturo e sostenibile del Paese».

Ora l’obiettivo è siglare gli accordi vincolanti entro il 31 ottobre 2022.

Banda ultralarga, Tim cede la rete a Cdp

L’accordo prevede la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di Tim – attraverso un’operazione societaria o combinazione di operazioni societarie da definirsi – e l’integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber con modalità da definirsi. Ad esito di tale operazione Tim, sul mercato italiano, «potrà focalizzare in via prioritaria le proprie attività nei servizi di telecomunicazione e trasmissione di dati» recita il comunicato. Tradotto: Tim esce dalla partita.

Entro ottobre 2022 è prevista l’approvazione dei rispettivi organi deliberanti e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni (incluse quelle in materia di antitrust) da parte delle Autorità nazionali ed europee competenti. Inoltre, a prescindere dalla struttura che potrà essere da ultimo individuata e condivisa, l’operazione sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli Azionisti di Tim.

Per Tim, l’eventuale realizzazione dell’operazione sarà inoltre soggetta alla disciplina di cui al Regolamento CONSOB n. 17221/2010 in materia di operazioni con parti correlate, posto che Tim ha identificato un rapporto di correlazione con Cdp (che è azionista di Tim) e le società dalla stessa controllate. Sulla base degli elementi disponibili, si stima che l’operazione possa qualificarsi come “operazione di maggiore rilevanza” per le finalità di cui all’art. 8 del suddetto Regolamento. Il comitato parti correlate di Tim è stato tempestivamente coinvolto nella fase delle trattative e ha esaminato il protocollo d’intesa nel corso di una pluralità di riunioni. Tim continuerà ad assicurare la piena osservanza della disciplina applicabile in termini di processi approvativi interni e informativa al pubblico.

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