Monnalisa Bytes: la scienza per tutti. Il magazine è in crowdfunding

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Monnalisa Bytes è il nome di un portale online che, grazie alla spinta del crowdfunding, punta a trasmettere le informazioni scientifiche seguendo una nuova modalità. Più incentrata sul racconto per immagini e lo storytelling, senza però trascurare l’autorevolezza di dati e conoscenze. Su Produzioni dal Basso questa idea ha già raccolto oltre 5mila euro e punta ora a 10mila euro. «Il problema – si legge sulla pagina del crowdfunding – è che la gente legge di scienza solo quando accade l’ennesima tragedia, e quando si informa lo fa sui social anziché sulle riviste di divulgazione, che, sebbene rigorose, sono ancora troppo distanti dal pubblico generico». Nel pieno dell’emergenza coronavirus, la sete di informazioni scientifiche è cresciuta come mai prima e, al tempo stesso, è impennato anche il rischio di inciampare in fake news e contenuti imprecisi.

«I giornali di divulgazione scientifica sono letti da pochi lettori, perché sono ancora distanti dal pubblico che dovrebbe leggerli. Nell’era dell’eccesso dell’informazione siamo letteralmente circondati da fake news e contenuti superficiali». Emma Gatti, una ricercatrice che ha lavorato alla NASA, è la responsabile di questo progetto che si candida a mettere in cantiere un sito scritto da ricercatori ed esperti e reso fruibile per un pubblico vasto grazie a professionisti di grafica e di comunicazione. Un linguaggio fresco e leggero per trasmettere le informazioni corrette e approfondire tematiche legate alla salute e alla scienza.

Monnalisa Bytes si definisce come progetto di scienza visuale che vuole mettere a disposizione tutte le informazioni su spazio, ambiente, tech, energia, scienza della terra e molto altro. In queste settimane sono diverse le iniziative, nate sul web, che vogliono fornire gli strumenti adatti per orientarsi nel flusso dell’informazione. Vi abbiamo parlato, per esempio, di CoviDash, un portale open source che raggruppa e ordina tutti i dati della Protezione Civile sul coronavirus per presentarli sotto forma di grafici.

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