CoviDash, da smartphone tutti i dati della Protezione Civile sul coronavirus

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CoviDash

Gli strumenti online per raggruppare e ordinare la marea di dati e informazioni sul coronavirus sono in continua crescita. Mappe, grafici, piattaforme. Tutto agile sui pc, ma molto meno sugli smartphone. Da questo problema di accessibilità è partita la sfida per lanciare CoviDash, un software open source messo a punto da quattro professionisti – Matteo Moretti (designer), Maurizio Politano (ricercatore), Daniel Rampanelli (sviluppatore) e Riccardo Olocco (type designer) – con l’obiettivo di supportare il lavoro di giornalisti, amministratori locali e non solo. Il tema delle fonti verificate è centrale: «CoviDash aggrega e visualizza in tempo reale i dati della Protezione Civile sul COVID-19», ha spiegato Moretti.

CoviDash è stato pubblicato da Sheldon.studio, il primo studio di design specializzato nella progettazione di esperienze informative. Accanto alle consuete fonti d’informazione, stanno prendendo piede iniziative spontanee per fornire a tutti un’informazione sempre più precisa e dettagliata sui dati legati al contagio. Sono disponibili infatti diverse mappe e dashboard (che offrono tante funzioni in una sola schermata), ma pochissimi prodotti tengono conto della user experience per chi si collega da smartphone.

I quattro fondatori di CoviDash hanno realizzato la dashboard nel giro di una settimana mettendo a sistema tutte le proprie competenze. La piattaforma è stata rilasciata con licenza AGPL 3.0. Il tema dei dati è più che mai attuale durante l’emergenza pandemia ed è importante che si faccia riferimento alle fonti ufficiali, che tengono conto dei riscontri dentro ospedali e terapie intensive. Il rischio fake news e disinformazione potrebbe comportare non pochi problemi visto che di mezzo c’è la salute pubblica. In più, c’è il tema della sicurezza dei dati in un momento delicato per l’infrastruttura su cui poggia tutto il web: nell’ultimo mese il numero degli accessi alla rete si è, come ovvio, impennato a causa dell’isolamento e dello smart working forzato per molte aziende.

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