Smart city in Italia: digitali ma in ambiti "tradizionali"

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Illuminazione, gestione del traffico, mobilità pubblica: sono queste le aree in cui i comuni italiani realizzano la maggior parte dei progetti digitali. A rilevarlo è l’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, presentato oggi.  “I progetti smart legati all’illuminazione pubblica sono i più adottati – racconta a Innovation Nation Matteo Risi, ricercatore dell’Osservatorio – tra questi uno dei più diffusi è il telecontrollo – la possibilità di controllare da remoto che consente di accendere e spegnere al bisogno e individuare i guasti e l’illuminazione adattiva con sensori. Ci sono poi i lampioni hub che monitorano l’inquinamento dell’aria o quelli che generano dati rilevando il traffico e adattando l’illuminazione”. Spesso, però, le amministrazioni non hanno chiaro il concetto si progetti smart: “Il 39% di chi ci ha detto di aver fatto un progetto di illuminazione pubblica in realtà ha solo cambiato le lampadine con quelle a led”, aggiunge Risi.

Parcheggi e mobilità

Gran parte dei progetti riguarda invece la gestione dei parcheggi e quella del traffico con sensori. “Tutto – spiega l’esperto – va nella direzione del mobility as a service, il nuovo concetto di trasporto dovrà essere completamente integrato su una piattaforma come unica interfaccia per avere il percorso migliore e intermodale”. Infine iniziano a essere diffusi nelle smart city i sistemi di controllo intelligenti che localizzano i mezzi pubblici in tempo reale e dialogano, per esempio, coi semafori.

Smart city: i valori del mercato

Il settore della città intelligente in Italia vale 900 milioni di euro e sta registrando una crescita del 23% rispetto al 2021, secondo le analisi dei contratti pubblici online, degli accordi quadro della Consip e del Pnrr realizzati dall’Osservatorio. A pesare di più – come raccontato – sono applicazioni ormai consolidate, come l’illuminazione pubblica (24%), la smart mobility (21%), lo smart metering (i sistemi che consentono la telelettura e telegestione dei contatori di luce, gas, acqua) insieme allo smart building(12%). Crescono, proprio grazie ai fondi del Pnrr, anche soluzioni legate all’energia (13%), come smart grid e comunità energetiche rinnovabili.

Nel 2022, il 39% dei comuni con una popolazione superiore a 15.000 abitanti (che rappresentano meno del 10% della popolazione italiana) ha avviato almeno un progetto di città intelligente. Se si considerano tutti i comuni italiani, questa percentuale è del 21%. L’89% delle amministrazioni che hanno avviato progetti negli ultimi anni vuole continuare a investire in nuove iniziative per la città intelligente. I progetti sono destinati ad aumentare in futuro: il 41% dei comuni ha dichiarato di voler investire in iniziative di città intelligente nel prossimo triennio, rispetto al 33% dell’anno scorso.

 

 

Ti potrebbe interessare