Proprietà industriale, Italian Tech Alliance plaude all'abolizione del «Professor’s Privilege»

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Italian Tech Alliance, l’associazione dei venture capital italiani già VC Hub Italia, plaude alla riforma del Codice della proprietà industriale approvate dal Consiglio dei ministri nell’ambito di un disegno di legge per il rafforzamento della competitività del sistema paese e la protezione della proprietà industriale.

Tra le norme approvate c’è in particolare l’articolo 3 che, in linea con quanto chiesto più volte da Italian Tech Alliance e in particolare dal Tavolo sul Tech Transfer, prevede un ribaltamento dell’approccio previsto dall’attuale versione dell’articolo 65, ossia il superamento del meccanismo del “Professor’s Privilege”.

Questo significa, spiega l’associazione, che la titolarità delle invenzioni realizzate in ambito di ricerca pubblica non sarebbe più del singolo professore o del ricercatore, bensì dell’ateneo o dell’ente di ricerca, avendo come conseguenza un allineamento del quadro giuridico italiano a quello degli altri paesi europei, con effetti positivi sull’ecosistema italiano dell’innovazione.

«Il meccanismo del trasferimento tecnologico è chiave nello sviluppo di un sano e dinamico ecosistema dell’innovazione – spiega Lucia Faccio, membro del board di Italian Tech Alliance e partner di Sofinnova Partners –. Per questo sin dall’inizio una delle priorità della nostra associazione è stato il miglioramento di questo aspetto. Accogliamo quindi con grande favore il via libera del Consiglio dei ministri alle modifiche al codice di proprietà industriale che prevedono, tra le altre, il superamento del Professor’s Privilege, allineando così l’Italia agli altri Paesi europei. Ci auguriamo a questo punto che la fase di conversione parlamentare sia veloce ed efficace e che in un prossimo futuro possano vedere la luce ulteriori norme, proposte dalla nostra associazione, che agevolino le connessioni tra università, centri di ricerca ed imprese».

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