Passaparola, tante e-mail, e poca innovazione: ecco come ci si parla nelle aziende italiane

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L’e-mail è ancora lo strumento con il quale l’azienda comunica maggiormente con i suoi collaboratori. Ma i lavoratori dichiarano di apprendere la maggior parte delle informazioni aziendali parlando con i loro colleghi. È ciò che emerge dal sondaggio «Vivere l’azienda. Indagine sull’inclusione e il coinvolgimento delle persone nelle imprese italiane», che 1BOARD, la piattaforma per l’inclusione e la valorizzazione delle relazioni aziendali sviluppata da Komorebi, ha raccolto da circa 600 dipendenti appartenenti a ogni tipo di azienda (micro, pmi, grande e corporate).

Il coinvolgimento dei collaboratori

L’indice generale che riassume il quadro globale delinea una situazione che si stabilisce sulla sufficienza minima. I partecipanti rivelano che le proprie aziende nel complesso operano delle azioni per coinvolgere il capitale umano anche se con risultati non particolarmente brillanti. A seconda delle domande poste l’indice generale basato su scala 0-100 oscilla tra 56,5/100 e 73,8/100. La media generale si assesta su 65,5/100. Se nelle micro aziende i collaboratori si sentono inclusi grazie alla comunicazione diretta, nelle grandi imprese e nelle corporate questo avviene con un’organizzazione più strutturata. Le meno virtuose in questo senso sono le Pmi. In generale il 17% rileva poca o nessuna attenzione. Il 32% dei lavoratori si sente molto apprezzato dalla propria azienda e coinvolto nello sviluppo, il 27% poco per nulla. Solo gli under 35 dichiarano valori superiori alla media, le altre classi sono sotto, in forma direttamente proporzionale all’aumento dell’età. Il 63% del campione manifesta una disponibilità positiva dell’azienda all’ascolto e alla risposta alle proprie necessità/segnalazioni, il 34% riceve raramente attenzione e il 3% non ne riceve affatto. L’elemento che emerge con forza è che le donne si sentono molto più coinvolte e motivate rispetto agli uomini. L’indice medio generale segnala una distanza di quasi dieci punti (9,4/100) su tutte le domande poste al campione, segno che a prescindere dall’interrogativo le donne sono più passionali anche nel rapporto aziendale.

Gli strumenti

La mail è ancora la principale fonte di comunicazione aziendale (79,8%). Al secondo posto il passaparola tra colleghi (30,4%) che anche in periodo di pandemia manifesta la propria potenzialità. Per alcuni lavoratori (20,7%) esiste ancora la bacheca fisica come punto di riferimento per il supporto informativo. Le intranet aziendali sono fonte di informazioni puntuali soltanto per il 12% del panel, sintomo che questo strumento, utilizzato in particolare dalle grandi aziende e corporate, è ormai superato.

Cosa cercano i lavoratori

Un’informazione chiara e non distorta insieme ad una formazione costante e attuale sono i principali bisogni per migliorare l’attività, seguiti da necessità di feedback veloci e maggior scambio di informazioni interne tra i gruppi. Proprio in ragione di questa situazione le persone manifestano la necessità di modalità di informazione puntuale, chiara e non distorta (50,7%) oltre a processi di aggiornamento formativo costante e continuo (49,3%) nonché maggiore attitudine da parte dell’azienda all’ascolto e alla risposta tempestiva (42,5%).

«Le aziende non puntano abbastanza sulla fiducia: il 20% degli intervistati dichiara di lavorare ancora in aziende basate esclusivamente sul controllo, il 15% sulla fiducia, la restante parte su un bilanciamento dei due – commenta Alberto Lamberti, founder di 1BOARD –. Potenziare la fiducia e il coinvolgimento di tutte le persone interne ed esterne all’organizzazione produce evidenti riflessi positivi, per questo è importante introdurre uno strumento che da una parte faccia evolvere il livello di profondità dei legami tra le persone e dall’altra consolidi il rapporto con l’azienda, facendola sentire presente e pronta a supportare ogni bisogno della persona. La fiducia si sviluppa essenzialmente sulla base delle esperienze dirette vissute, e in questo particolare momento storico è necessario trovare forme alternative, innovative, sempre più smart, per raggiungere l’obiettivo»

alberto lamberti

Alberto Lamberti

1BOARD

1BOARD è una iniziativa di Komorebi Srl, una azienda che sviluppa applicazioni verticali per migliorare la socialità e la qualità della vita per gruppi circoscritti di individui. Nata nel 2017 ha sviluppato delle tecnologie di gestione legate al settore condominiale. Nella seconda parte del 2020 attraverso l’ingresso di due nuovi soci di maggioranza e la riorganizzazione strategica del modello di business ha riposizionato, realizzato e rilanciato la nuova piattaforma applicativa DOMI Social, app per i condomini disponibile da febbraio 2021 sugli app stores e 1BOARD, piattaforma per la valorizzazione delle relazioni aziendali disponibile da settembre 2021.

Il gruppo dei team leader è composto da Alberto Lamberti – strategia & sviluppo, Ekaterina Matveeva – ecosistema commerciale & risorse umane, Nicole Girod – comunicazione social & media, Irene Rizzi – operation e supporto clienti.

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