Biotech e medtech raccolgono più capitali degli altri settori: il successo di Panakès venture capital
Panakèia era la dea graca che cercava di risolvere tutti i mali del mondo. Non è dunque un caso che Alessio Beverina, Diana Saraceni e Alessio Landi abbiano deciso di dare il nome Panakès al loro fondo di venture capital specializzato in medtech. Il loro percorso inizia nel 2015 con la raccolta del primo fondo di 75 milioni di euro, dedicato esclusivamente alle tecnologie mediche. Nel corso di cinque anni, Panakès ha investito in sette società italiane e cinque all’estero, dimostrando una capacità notevole nell’individuare progetti promettenti. Uno dei successi più eclatanti è MMI, startup italiana che produce i robot microchirurgici più piccoli al mondo e che ha raccolto 100 milioni di euro di finanziamenti.
Il fondo
Nel 2020 Panakès ha finalizzato la raccolta di un secondo fondo, Purple: 175 milioni di euro per investire in Italia e all’estero nel medtech e anche nel biotech e pharma: “Attualmente siamo il maggiore fondo di vc privato attivo in Italia – commenta Beverina – nonostante la taglia dei fondi all’estero sia di gran lunga maggiore questo dimostra la grande attenzione che finalmente c’è in tema salute. Nella prima raccolta faticammo a trovare fondi, questa volta moltissime grandi aziende da Menarini a Sapio, fino ad Aboca o a una società di Lecco che fa software per mondo medicale ci hanno creduto e vedono Panakes anche come un supporto di open innovation: spesso li mettiamo in connessione con aziende innovative per loro interessanti tra quelle che conosciamo durante i nostri scouting con cui partono delle partnership: un altro modo di fare corporate venture capital”.
Panakès Venture Capital ha una strategia di investimento ben definita, puntando su società in fase di Serie A che hanno prototipi o dati clinici e animali che dimostrano la validità del loro approccio. Questa attenzione ai dettagli è fondamentale per garantire che gli investimenti abbiano successo, riducendo al minimo il rischio. Il fondo di vc è alla ricerca di progetti che affrontino problematiche importanti e non ancora risolte nel mondo della salute. Sono interessati a sfide che hanno un’enorme portata di mercato e che possono avere un impatto significativo sulla vita delle persone. Questo è evidente nel loro interesse e conseguente investimento in startup come Neuromode, che cerca di trattare l’acufene, una condizione per la quale non esistono ancora soluzioni efficaci.
Il supporto alle aziende
Panakès non è solo un investitore passivo, ma collabora attivamente con le startup in cui investe. Spesso, aiuta a costituire squadre di esperti per contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’azienda. Questo fondo si è allargato per includere anche progetti nel settore delle biotecnologie e ha portato all’assunzione di nuovi talenti specializzati in campo medico e biotech, incluso un partner con sede a Londra.
Investimenti di successo
Nel solo 2022, le società del portfolio hanno raccolto oltre 210 milioni di euro da investitori sia italiani che internazionali, incluse corporate del settore. Tra queste vanno sicuramente ricordate Mmi, che lo scorso luglio ha raccolto 73 milioni di euro da un pool di investitori internazionali europei ed americani, dove Panakès Partners era l’unico investitore italiano; InnovHearth, società italiana che sviluppa sistemi per il trattamento delle malattie della valvola mitrale, che a fine gennaio 2022 ha annunciato la chiusura di un nuovo round di 55 milioni di dollari di finanziamento, guidato da Grand Pharma Pharmaceutical Group, società quotata alla borsa di Hong Kong; l’italiana BetaGlue Technologies, che sta lavorando allo sviluppo e alla registrazione della piattaforma di radioterapia avanzata BAT-90 per il trattamento di tumori, che nel 2022 ha chiuso un round da 10 milioni di euro; l’irlandese Vivasure, che ha sviluppato e commercializzato la tecnologia PerQSealTM, che risponde alla crescente domanda di dispositivi riassorbibili per la chiusura percutanea dei vasi, che ha raccolto recentemente un round di 52 milioni di euro; ed infine la francese Carthera, attiva nel settore dei trattamenti neuro-oncologici, che sempre nel 2022 ha raccolto oltre 37 milioni di euro al primo closing del nuovo round.
Il futuro
Guardando avanti, il team di Panakès ha già pianificato il prossimo passo: un terzo fondo nel 2025, con l’obiettivo di espandersi ulteriormente all’estero: “Vogliamo continuare a sostenere le startup delle scienze della vita in Italia, ma anche collaborare con investitori internazionali per garantire che ci siano più risorse disponibili per le aziende innovative”, conclude Beverina.