Nuovo Bauhaus europeo: EIT cerca 20 startup e scaleup per guidare il cambiamento sostenibile

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L’European Institute of Innovation and Technology (EIT) e cinque delle sue Knowledge & Innovation Communities lanciano un’iniziativa congiunta per supportare progetti e team innovativi che permetteranno la trasformazione del nuovo Bauhaus europeo. La campagna prende il nome di EIT Community Booster ed è coordinata da EIT Digital, in sinergia con le community EIT Climate-KIC, EIT Food, EIT Manufacturing e EIT Urban Mobility. Insieme, sono alla ricerca delle startup e delle scaleup più innovative che guidino il cambiamento sostenibile per città, industrie, clima, cibo, benessere e qualità della vita, per supportare la crescita del loro business e aiutarle a diventare realtà che fanno realmente la differenza a livello internazionale.

Le domande possono essere inoltrate entro il 17 dicembre. Per ulteriori informazioni su ciascun programma, criteri di selezione e premi si prega di visitare il sito web dell’iniziativa a questo link. Le venti società selezionate che aderiranno all’iniziativa riceveranno un sostegno per la crescita e il successo delle loro imprese del valore di 50.000 euro, sotto forma di sovvenzioni e servizi.

Il nuovo Bauhaus europeo

Il nuovo Bauhaus europeo è um programma dell’Unione Europea che  ha l’ambizione di innovare architettura, sostenibilità e design in modo simile a come fece la Bauhaus fondata nel 1919 durante la repubblica di Weimar in Germania, i cui effetti echeggiarono in tutta l’Europa del ventesimo seolo anche dopo lo scioglimento avvenuto nel 1933 ad opera del regime nazista. La Bauhaus del novecento riuscì a combinare arte e praticità, la nuova Bauhaus si fonda sulla sostenibilità, l’inclusività e l’estetica, ponendo al centro della vita quotidiana il riciclaggio, le energie rinnovabili e la biodiversità.

«Voglio che NextGenerationEU faccia partire un’ondata di ristrutturazioni in tutta Europa e renda l’Unione capofila dell’economia circolare. Ma non è solo un progetto ambientale o economico: dev’essere un nuovo progetto culturale europeo – ha affermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, presentando il progetto –. Il movimento calza perfettamente anche con il Green Deal europeo che si impregna entro il 2050 a far diventare l’Europa primo continente mondiale a impatto climatico zero».

Le difficoltà che la nuova Bauhaus si trova ad affrontare sono notevolmente cambiate dalla Bauhaus di Weimar: cambiamenti climatici, inquinamento, digitalizzazione e un’esplosione demografica che secondo le previsioni farà aumentare la popolazione mondiale fino a 10 miliardi di persone entro la metà del secolo.

Inoltre la nuova Bauhaus europea gode della grande tendenza rivoluzionaria del nostro secolo: la digitalizzazione. In futuro, le case, gli insediamenti e le città funzioneranno meglio grazie al loro “gemello digitale”. Le simulazioni informatiche consentiranno infatti di migliorare le scelte progettuali in termini di efficienza delle risorse, riutilizzabilità o impatto sull’ambiente e sul clima locale.

I prossimi due anni vedranno nascere i cinque progetti iniziali del Bauhaus europeo in diversi paesi dell’Unione. Tutti saranno improntati alla sostenibilità, ciascuno con una sfumatura diversa: i loro temi spazieranno dai materiali da costruzione naturali all’efficienza energetica, dalla demografia alla mobilità orientata al futuro o all’innovazione digitale efficiente sotto il profilo delle risorse, ma sempre in combinazione con la cultura e l’arte. Questi laboratori creativi e sperimentali, autentici punti di attracco per le industrie europee, costituiranno il punto di partenza di una rete europea e mondiale che punterà a massimizzare l’impatto economico, ecologico e sociale.

Foto di wen chen da Unsplash: Bauhaus Archive a Berlino

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