Microsoft, in redazione arriva l'AI. Licenziati decine di giornalisti tra USA e UK

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La digitalizzazione ha investito tutti i lavori, creando nuove occupazioni e limitandone altre. La scelta di Microsoft non sarà di certo una pietra tombale sul ruolo fondamentale dei giornalisti, ma porta con sè una notizia che fa discutere tanto sulle opportunità quanto sui rischi che gli algoritmi sostituiscano le persone nella selezione di notizie e molto altro. Sarebbero cinquanta i professionisti messi da parte negli USA dentro la redazione di Microsoft News e MSN e la metà nel Regno Unito. Come ha riportato la BBC, l’azienda ha commentato la decisione con un comunicato ufficiale: «Come tutte le aziende – si legge – valutiamo regolarmente la nostra attività. Ciò può comportare un aumento degli investimenti in alcuni ambiti e, di tanto in tanto, una riallocazione in altri. Queste decisioni non sono il risultato dell’attuale pandemia».

Un modo di vedere questa scelta di investire sull’AI mettendo da parte quasi cento giornalisti è che così rischiamo di affidare soltanto alle macchine il prezioso compito dell’informazione. D’altra parte è lo stesso settore della stampa che si sta interrogando sulle potenzialità dell’innovazione per restare al passo con i tempi. Proprio gli algoritmi, l’intelligenza artificiale e altre tecnologie potrebbero anche sollevare il settore dell’editoria da uno stato di crisi generale. Francesco Marconi, docente di giornalismo alla Columbia University di New York è stato franco in merito: la stampa non tiene il ritmo dell’evoluzione tecnologica ed è un errore.

Non basta urlare contro l’AI che ruba il lavoro ai giornalisti. Sempre secondo Marconi l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire appena il 12% dei compiti svolti dai professionisti. Tutto il lavoro su inchieste, interviste, long form sarebbe ancora a carico delle competenze degli umani che, al più, potrebbero essere sollevati da compiti come scrivere pochi paragrafi o selezionare le news da spedire ai propri lettori in base ai loro gusti e ai loro interessi. Il concetto delle community è infatti importante per il futuro del settore.

Al di là della scelta di Microsoft e di altri giganti del tech, l’intelligenza artificiale sarebbe soltanto una parte del processo di riforma per rivolgersi al pubblico in un modo diverso. Se la strada della stampa va verso gli abbonamenti digitali, le sottoscrizioni, le newsletter, i podcast e la fidelizzazione dei lettori in un mare magnum dove tutti hanno notizie, allora la tecnologia è uno strumento che è meglio governare e sfruttare.

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