L'audio-giornalismo di NOA, Hickey: "Il mio Spotify per l'informazione di qualità"

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Gareth Hickey ha 31 anni e le idee chiare: il giornalismo di qualità deve avere la maggiore diffusione possibile. Ma come, nell’era del digitale e delle fake news? Le versioni ascoltabili degli articoli dei migliori quotidiani del mondo, acquistabili per 7,99 euro al mese grazie a NOA, è la risposta di Hickey. Nata nel 2017 come accordo pilota con Financial Times, Bloomberg Uk Independent, Irish Times, la startup del giovane ex analista finanziario irlandese – che Innovation Nation ha incontrato al Web Summit – ha iniziato a funzionare a pieno regime fra il 2019 e il 2020, dopo che anche il New York Times e l’Economist hanno deciso di autorizzare NOA a offrire le versioni ascoltabili dei propri articoli.

Gareth Hickey, CEO di NOA

Risultato: 60.000 abbonamenti, 45 minuti di durata media per sessione, ma soprattutto: il 70% degli utenti di NOA ha meno di 28 anni. Un risultato stupefacente, se si considera che in Italia – uno dei Paesi con il maggior numero di giornali quotidiani editati per numero di abitanti – solo un lettore su cinque ha fra 14 e 34 anni di età. “L’informazione di qualità è fondamentale per la nostra democrazia, e le versioni ascoltabili degli articoli sono vantaggiose sotto diversi aspetti. A prescindere dal fatto che un contenuto ascoltato si ricorda meglio rispetto a uno solo letto, la versione audio aiuta a risparmiare tempo, come dimostra il crescente successo dei podcast e come io stesso ho scoperto quando – da analista finanziario – avevo bisogno di consumare moltissima informazione in pochissimo tempo. Ho iniziato ad ascoltare i podcast dell’Economist, che ha iniziato a offrirli già nel 2007, e dopo un po’ mi sono ritrovato a sperare che anche gli altri editori decidessero di offrire lo stesso servizio” spiega Hickey, che in futuro vede bene un’espansione di NOA anche in altre lingue, sebbene gli utenti siano già – grazie al fatto che i media presenti su NOA sono in inglese – di diverse provenienze e residenze.

Gli audio di NOA sono fruibili da qualsiasi piattaforma (Foto: NOA)

Il modello di NOA è semplice ed è riuscito a vincere le iniziali diffidenze del mondo editoriale. In cambio di una percentuale sui ricavi dell’abbonamento, gli editori hanno così un’arma in più a disposizione per rallentare l’emorragia di lettori, attraverso l’offerta su diverse piattaforme e in diverse modalità. L’accordo con NOA prevede infatti la messa a disposizione degli audio – tutti letti da attori professionisti umani – anche agli stessi editori. “Il nostro obiettivo è diventare una specie di Spotify dell’informazione, con milioni, se possibile miliardi di ascoltatori” spiega il giovane imprenditore, che attorno a sé ha coagulato una squadra di 10 fra giornalisti ed ex professionisti del mondo della finanza, cui si aggiunge una decina di lettori freelance sparsi fra Irlanda – paese d’origine di Hickey -, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Perché il valore aggiunto di NOA è la selezione accurata dei contenuti: “Non creiamo la versione ascoltabile dell’intero quotidiano, bensì scegliamo col nostro team editoriale solo alcuni articoli, a seconda del loro interesse e della loro notiziabilità” spiega. Dall’altro NOA si distingue per l’organizzazione di tutti gli articoli pubblicati da tutte le testate della piattaforma sullo stesso fatto o fenomeno in playlist (qui, ad esempio, quella riguardante il Metaverso di Mark Zuckerberg). “In questo modo il lettore ha una visione a 360 gradi di uno stesso fenomeno, acquisendone tutte le sfaccettature attraverso le diverse letture che i giornalisti di diverse testate ne hanno fatto” prosegue Hickey. Sulla base dei contenuti consumati, un sistema basato sull’intelligenza artificiale poi consiglia l’utente su quali contenuti ascoltare in futuro, basandosi sulle sue preferenze.

di Silvia Fabbi

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