La startup Ager Oliva recupera l'uliveto di Leonardo Da Vinci

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Ager Oliva, startup pistoiese impegnata nel recupero degli uliveti storici per la produzione di olio extravergine toscano, ha appena preso in gestione un nuovo uliveto sopra la casa museo di Leonardo da Vinci. Presto quegli alberi verranno messi in salvo e torneranno a produrre olio. È solo l’ultima novità per l’azienda guidata da Tommaso Dami, una laurea in Economia e una passione per l’agricoltura, partita lo scorso marzo riportando in vita 600 piante in quattro mesi. Ora è arrivata a 1.200, prevedendo un ulteriore raddoppio – oltre tremila alberi – per il prossimo anno. Intanto sono 1.200 i litri di olio in consegna tra il 15 e il 22 novembre.

Ager Oliva, tra numeri e nuovi progetti

Finora i campi sottratti al degrado sono stati sei ettari. Il futuro è più che roseo perché si prevede di recuperare almeno 15 ettari di terreni così da restituire vita al patrimonio paesaggistico toscano. Inoltre, l’istituto Diocesano di Pistoia che gestisce i terreni a Vinci, attorno alla casa museo del grande scienziato e artista toscano, ha affidato ad Ager Oliva tre ettari di terreno – che conta seicento piante – abbandonato da oltre dieci anni. Presto quel campo e quelle piante torneranno a vivere e potrà arrivare nelle case di chi adotta quegli ulivi l’olio di Leonardo: un progetto molto ambizioso e di alto valore ambientale, sociale, agricolo e culturale.

«Siamo molto felici di questi risultati e dell’emozione che percepiamo negli occhi e nelle parole dei nostri sostenitori italiani e stranieri, siano essi aziende o privati», dice Tommaso Dami. «Questi risultati ci portano sempre più vicini al nostro obiettivo: salvare quattro milioni di ulivi abbandonati. Non possiamo abbandonare le colline e gli ulivi dando un calcio alla storia, alla cultura e alla tradizione che contraddistinguono la nostra comunità come popolazione mediterranea. A oggi abbiamo oltre dieci collaboratori – prosegue Dami -, età media 35 anni: tutti affiatati e disponibili. Possiamo dire di aver creato un’onda di emozione in un settore che si sente da troppo tempo in crisi. Non vediamo l’ora di incontrare di persona tutti i sostenitori al prossimo pic-nic in campo nel 2022, magari proprio nel campo che vogliamo recuperare sopra la casa di Leonardo Da Vinci».

L’idea e il team

Salvare un ulivo e aderire all’adozione è facile. Sul sito di Ager Oliva si sceglie la zona geografica e addirittura la singola pianta. Con il costo di 49 o 59 euro l’anno si potrà poi dare il nome all’albero, che avrà il cartello in bella vista, fare visita alla pianta e ricevere olio d’oliva extravergine per ogni pianta adottata. Un’altra possibilità, sempre scegliendo l’ulivo ed il nome, è quella di regalarlo ai propri amici, familiari o ai dipendenti della propria azienda, regalando così un pezzo di terra toscana.

La procedura è rigorosa: dopo il taglio di eventuali rami infestati e secchi, vengono falciati l’erba e i pruni intorno alla pianta, sistemati gli argini e le fosse limitrofe, tagliati quindi i polloni (rami sterili che tolgono nutrimento all’albero) che crescono alla base del tronco. Poi si passa alla concimatura organica delle piante. Molto spesso gli ulivi abbandonati presentano varie malattie e un’evidente mancanza di nutrimenti. Per questo si interviene con trattamenti biologici per eliminare il problema. Con la potatura, si ripristina la chioma dell’ulivo. Si porta così la pianta nella situazione ottimale per dare il frutto. Tra ottobre e novembre si raccolgono le olive e, in 24 ore, si portano in frantoio per la spremitura a freddo. Lo stoccaggio dell’olio avviene in tini di acciaio per non far modificare le qualità organolettiche, prima dell’imbottigliamento e della spedizione che avviene subito dopo la spremitura.

All’interno del team, insieme a Tommaso, c’è Ana Soto, 27 anni, laurea in Economia e Commercio Internazionale. Ora lei è a capo del marketing e del customer care. Sempre all’interno della squadra troviamo anche Cosimo Lunetti, 22 anni, che è il social media manager.

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