Intelligenza aumentata, l'intuizione umana che guida le macchine. Il video integrale dell'Innovation Stories

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Non solo macchine che prendono decisioni complesse, ma un sistema di analisi di dati che possa aiutare le persone a prendere quelle stesse decisioni in modo più oculato. Senza rinunciare, e anzi lasciando al centro la creatività e l’intuizione umana. È l’intelligenza aumentata, augmentend intelligence, un modo di sfruttare le enormi potenzialità dell’artificial intelligence, l’intelligenza artificiale, ibridandola con il processo decisionale delle persone all’interno dei luoghi di lavoro.

Si tratta di un settore che, secondo gli analisti del colosso americano Gartner, entro il 2030 rappresenterà la fetta più grossa, pari quasi al 50 percento, del valore di mercato delle imprese che lavorano sull’intelligenza artificiale.

L’intelligenza aumentata è stata al centro degli approfondimenti tematici di Innovation Stories.

Moderati dalla giornalista Giulia Cimpanelli, ne hanno parlato:

  • Violetta Cannas, ricercatrice della Liuc
  • Silvia Celani, head of innovation di Acea
  • Gabriele Montelisciani, ceo di Zerynth

Per chi non avesse potuto seguire la diretta, ecco il video integrale dell’appuntamento.

Concretamente, l’intelligenza aumentata è un approccio che punta non a rendere il lavoro umano superfluo e obsoleto, come invece accade per l’intelligenza artificiale, ma al contrario più efficiente, e quindi prezioso.

Mentre infatti i tradizionali sistemi di AI sono ideali per automatizzare l’esecuzione di azioni meccaniche, pensiamo ad esempio alla guida autonoma, l’intelligenza aumentata ha lo scopo di supportare i processi decisionali organizzando dati e informazioni, lasciando agli umani quella componente creativa ed empatica fondamentale in molti ambiti professionali. Insomma, se da un lato una macchina oggi non è in grado, ad esempio, di prendere tutte le decisioni che vanno prese per gestire un’azienda, la possibilità di processare un’enorme quantità di dati permette comunque ai sistemi AI di analizzare scenari complessi nel modo più oggettivo possibile, offrendo agli umani misurazioni oggettive, previsioni ed elementi per ottimizzare le loro capacità cognitive.

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