Il Biotech in Italia: oltre 12 miliardi di fatturato e quasi 700 imprese

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Il cuore del Biotech in Italia batte in Lombardia, dove sono presenti 195 imprese (il 28% del totale), ma il settore cresce anche nel Nord Est e, in maniera significativa, anche nel Mezzogiorno dove la quota di imprese biotech è passata dal 14,4% nel 2008 al 19,4% nel 2019 (e la Campania a guida questo sviluppo). In tutto, lungo lo Stivale, sono circa 700 le imprese di questo settore. I numeri sono quelli pubblicati “Le imprese di biotecnologia in Italia. Facts&Figures”, il nuovo rapporto di Assobiotec ed ENEA dove si evidenzia una popolazione di imprese che si è andata consolidando in termini numerici con una forte propensione agli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Il Presidente di Assobiotec Federchimica Riccardo Palmisano ha commentato così questa fotografia del Biotech in Italia: «Fra emergenza coronavirus e ricerca di soluzioni per una nuova ripartenza sostenibile, le biotecnologie stanno mostrando negli ultimi mesi in maniera sempre più chiara il determinante contributo che sono in grado di offrire a livello globale per rispondere a queste urgenze. Il settore in Italia c’è ed è ricco di eccellenze – ha aggiunto – ma per poter competere a livello internazionale ha bisogno di urgenti interventi a livello di sistema Paese».

I numeri del Biotech

A fine 2019 il fatturato biotech totale ha superato i 12 miliardi di euro con un incremento medio annuo tra il 2014 e il 2018 di circa il 5%. Due terzi del fatturato biotech è generato dalle imprese a capitale estero, che rappresentano appena l’11% delle imprese censite, e sono attive soprattutto nell’area della salute umana. In Italia questo mondo dà lavoro ad oltre 13mila addetti: tra questi, il 34% è occupato in Ricerca e Sviluppo. Su quest’ultimo ambito gli investimenti complessivi delle imprese censite ammontano a 2,3 miliardi di euro, mentre gli investimenti in R&S biotech superano i 760 milioni.

 

Biotech

 

Nel report di Assobiotec ed ENEA emerge un settore composto per la maggior parte da imprese di dimensioni ridotte. L’80% dell’industria delle biotecnologie in Italia è infatti costituito da realtà di piccola e micro dimensione, che hanno però avuto un ruolo propulsivo nella dinamica di crescita dell’intero comparto. Interessante anche la crescita di startup nel biotech: fra il 2017 e il 2019 sono state registrate oltre 50 nuove startup innovative attive nelle biotecnologie. Quasi la metà (49%) delle imprese biotech ha come settore di applicazione prevalente quello legato alla salute.

 

Il 39% delle imprese produce o sviluppa invece prodotti e servizi sia di carattere industriale o mirati alla prevenzione e mitigazione dell’impatto ambientale (30%), sia per applicazioni agricole e zootecniche (9%). «Per sfruttare al meglio le potenzialità del nostro sistema innovativo – ha dichiarato Federico Testa, Presidente di ENEA – è necessario sviluppare nuove modalità di collaborazione fra ricerca pubblica, imprese e finanziatori, in primo luogo i fondi di venture capital, al fine di massimizzare le opportunità di scambio tecnologico in un approccio di open innovation, per potenziare l’azione di sistema fra i vari attori coinvolti».

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