Fondo Itatech, Padoan: sì ai gestori esteri, ma il 90% va investito in Italia

Il nuovo fondo d’investimento pubblico Itatech, creato da Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Fondo europeo per gli investimenti (Fei) per sostenere il trasferimento tecnologico con 200 milioni di euro di capitali, è finito al centro del dibattito.

Pier Carlo Padoan

Ed è arrivato anche in Parlamento, dove ieri mercoledì 25 ottobre il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, rispondendo a un’interrogazione del deputato Antonio Palmieri, ha confermato che «i gestori dei fondi di trasferimento tecnologico potranno essere italiani o europei» aggiungendo però che «l’accordo prevede che almeno il 90% del capitale sia investito in Italia».

Lo riporta EconomyUp, che aveva per primo lanciato il sasso nello stagno con un intervento a firma di Giovanni Iozzia pubblicato il 12 ottobre, ripreso oggi anche su Corriere Innovazione da un editoriale di Nicola Saldutti e Massimo Sideri.

Iozzia ha calcolato che il Fondo Italiano d’Investimento, altro fondo a trazione pubblica creato nel 2010 da Cdp e una cordata di banche, dal 2012 ad oggi ha affidato 35 milioni di euro a Sofinnova Partners, fondo di venture capital francese. Di quei milioni, però, in startup italiane ne sarebbero stati investiti soltanto 6.

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