Nasce Domi, il social italiano che digitalizza la vita di condominio

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Contattare l’amministratore, segnalare un problema, accordarsi o semplicemente chattare e conoscersi tra vicini di casa. Per semplificare e rendere più piacevole la vita del palazzo, nasce Domi, il social network di condominio, verticale e a metri zero, che in una sola applicazione – disponibile per dispositivi Android e iOS -, offre numerosi servizi, nel pieno rispetto della privacy e della riservatezza: dalla condivisione di idee, passioni e necessità alla pubblicazione di avvisi e scadenze, alle segnalazioni legate alla sicurezza.

«Vivere il proprio ambiente condominiale con serenità è un obiettivo possibile attraverso il contributo di tutti gli attori che lo animano, dai condòmini a tutti gli altri che ne sono protagonisti diretti e indiretti. Con Domi nasce quindi il primo social network a “metri zero” – dice Alberto Lamberti, founder di Domi – normalmente si assume che i social consentano di mettere in contatto persone che vivono dall’altra parte del mondo dimenticandoci però una cosa molto più semplice: non conosciamo il nostro vicino di casa. Domi vuole così stimolare e migliorare la comunicazione di prossimità che spesso è quella più carente».

Domi è una iniziativa di Komorebi Srl, una azienda che sviluppa social network verticali per migliorare la condivisione di informazioni in gruppi circoscritti di individui. Nata nel 2017 ha sviluppato delle tecnologie di gestione legate al settore condominiale. Nella seconda parte del 2020 attraverso l’ingresso di due nuovi soci di maggioranza e la riorganizzazione strategica del modello di business e dell’organizzazione ha riposizionato, realizzato e rilanciato la nuova piattaforma applicativa DOMI Social disponibile da febbraio 2021 sugli app stores. Il team è composto da Alberto Lamberti – strategia & sviluppo, Ekaterina Matveeva – ecosistema commerciale & risorse umane, Nicole Girod – comunicazione social & media, Irene Rizzi – sviluppo community, Fabio Formenti – sviluppo social, Samuel Artisi – evoluzione soluzioni.

Il social di condominio e i servizi offerti

Grazie a Domi, dialogare con gli altri condòmini su temi di interesse comune è semplice. Basta scaricare la app gratuita e collegarsi in fase di registrazione al proprio stabile. Ora quindi, per la prima volta, si può comunicare direttamente con gli altri membri (proprietari, locatari, custode …) incanalando la conversazione su temi specifici per evitare l’«effetto valanga di messaggi confusi» tipico dei gruppi Whatsapp. Domi sostituisce infatti totalmente mail e chat. Alla comunicazione caotica delle liste di distribuzione mail e delle sequenze infinite di messaggi chat propone un sistema a post, con commenti, like e l’ausilio delle immagini per rendere molto più fluida, piacevole e coinvolgente la comunicazione anche quando si apre l’app la sera seduti comodamente sul divano e si desidera velocemente leggere tutti gli scambi di informazioni tra gli utenti del condominio.

Domi garantisce la massima privacy e riservatezza. Ogni utente, infatti, è “mascherato” nella pubblicazione dei propri dati di recapito elettronico e telefonico. Sempre in merito alla riservatezza, la soluzione tecnologica mantiene rigidamente separata la parte social dei condòmini dalle attività di gestione legate all’amministratore. Quest’ultimo infatti viene coinvolto esclusivamente in presenza di necessità formalizzate attraverso segnalazioni e non nelle discussioni tra residenti. Un aspetto, questo, sostanziale per dare a tutti la garanzia che l’ambiente sia a disposizione per qualsiasi contributo di pensiero. L’applicazione è anche un’ottima opportunità per trovare esperti della cura della casa. Per chi ad esempio deve ristrutturare l’appartamento appena acquistato o ha una perdita e cerca un idraulico, Domi consente infatti di condividere e acquisire servizi e referenze di provider qualificati sia per la manutenzione del condominio, che per quella delle singole unità abitative.

Se contattare l’amministratore di condominio per segnalargli un problema spesso è complicato, Domi rappresenta sicuramente un ponte efficace. La app permette infatti agli utenti di attivare e monitorare il processo di intervento e risoluzione tempestiva dei malfunzionamenti, avvisando contemporaneamente amministratore, custode e condòmini. Con l’amministratore che può segnalare direttamente sull’app ai condòmini lo stato di avanzamento dei lavori. Domi è infatti il primo social network “verticale” che consente di gestire comunicazione libera (post, commenti, like, messaging) e comunicazione distribuita di processo (stato avanzamento richieste). Un sistema ibrido dove parallelamente alla comunicazione interna, riservata alla socialità condominiale, esiste un sistema di notifica in tempo reale e distribuito a tutti dello stato di avanzamento delle problematiche segnalate dai condomini all’amministrazione. Domi mette inoltre al centro la sicurezza. Ci sono dei rumori strani? Degli sconosciuti sospetti? Nella app qualsiasi “utente sentinella” può segnalare la presenza di estranei nelle aree comuni garantendo così maggiore sicurezza in condominio, dalle parti comuni, alle singole abitazioni, ai garage, alle cantine. Più prevenzione, più sorveglianza, meno rischio. Cento occhi valgono più di qualsiasi impianto antifurto.

La riduzione delle spese: addio alla posta

Con questa nuova applicazione infine si può dire addio a raccomandate e comunicazioni ufficiali cartacee. Grazie a un sistema di certificazione di lettura e una piccola fee annuale per appartamento, la soluzione tecnologica permette di ricevere in forma ufficiale tutte le comunicazioni dell’amministrazione condominiale e di sottoscriverne la presa visione. Stop alle fotocopie, ai plichi ponderosi e costosi che fanno lievitare le spese per la posta fisica; il risparmio è considerevole.

In Italia ci sono un milione di condomini, in cui vivono 14 milioni di famiglie. Secondo l’Indagine Tecnoborsa 2019: Le famiglie italiane e il mercato immobiliare nelle sei grandi città. Vita di condominio, l’87,4% delle famiglie che vivono nelle sei maggiori città italiane (Roma, Milano, Palermo, Torino, Napoli e Genova) risiedono in un’abitazione che si trova all’interno di un condominio; fra le città spiccano Napoli con il suo 90,3%, seguita a ruota da Genova con l’89,6% e Roma con l’88,8%.

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