Digital transformation nella sanità, le 5 strategie di Anitec-Assinform

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Anitec-Assinform, l’Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology (ICT) aderente a Confindustria, ha presentato oggi presso Milano LUISS Hub for makers and students il White Paper “Una Data Strategy per la Sanità Italiana” elaborato dal Gruppo di lavoro Anitec-Assinform “Digital Transformation in Sanità” nel corso dell’evento “Una data governance per una sanità digitale più inclusiva”.

Una delle componenti più dinamiche del mercato Digital Health riguarda i dati: il mercato Big Data e Analytics in Sanità raggiungerà i 135 milioni di euro nel 2022 con una prospettiva di crescita a 200 milioni nel 2025 (fonte NetConsulting Cube). Allo stesso tempo va riconosciuto come il potenziale dei Big Data in Sanità non venga sfruttato del tutto: esistono limiti di interoperabilità, cybersicurezza e competenze digitali che devono essere affrontati con uno sforzo di sistema. Questa la considerazione che ha portato il Gruppo “Digital Transformation in Sanità” di Anitec-Assinform a fornire la sua “ricetta” per creare valore in sanità partendo dai dati.

Il White Paper presentato oggi si compone di otto capitoli e di un’appendice in cui vengono raccolte alcune best practice. Il documento fa il punto del quadro complessivo della sanità digitale data-enabled, a partire dall’analisi dello stato dell’arte fino a indicare gli sviluppi futuri. La trattazione parte dai modelli per la gestione dei dati e, passando per i contesti nazionale ed europeo, arriva al concetto di life data.

L’obiettivo è stimolare l’elaborazione di una Data Strategy per la sanità del nostro paese e per lo sviluppo di strategie e di iniziative che mettano il dato al centro delle azioni delle organizzazioni che operano nel settore sanitario. Con il White Paper Anitec-Assinform individua cinque aree di policy prioritarie per costruire una strategia dei dati per la sanità italiana.

1. Competenze digitali

Il tema delle competenze rappresenta un nodo cruciale per il successo dei programmi di trasformazione digitale in sanità. Per una vera digital transformation bisogna agire sue due fronti: aumentare le competenze di base nella popolazione e rinforzare le competenze informatiche specialistiche nel sistema sanitario nazionale.

2. Cybersecurity

Il dato sanitario è per sua natura sensibile. La Cybersecurity è da considerare come componente essenziale di qualsiasi processo di trasformazione digitale in ambito sanitario. È fondamentale nel tradurre la Data Strategy in progetti concreti in cui la sicurezza dei dati rivesta un ruolo centrale. Ogni progetto di digitalizzazione dei processi sanitari si deve sviluppare con una logica di “Security by Design” che contempli tutti gli elementi che compongono la catena di erogazione del servizio: organizzazione, sicurezza delle apparecchiature e competenze dei dipendenti.

3. Data Governance

Sono necessarie norme chiare sulle possibilità di utilizzo e scambio dei dati per capitalizzare i buoni risultati ottenuti dai progetti abilitati in ambito IA da Deep Learning e Machine Learning. Occorre scalare a livello nazionale le esperienze già fatte nel campo dell’intelligenza artificiale. Bisogna portare, nel confronto con le istituzioni, il grande valore ottenuto grazie all’IA in termini di efficienza ed efficacia nella pratica clinica.

4. Infrastruttura

Una Data-Driven Healthcare presuppone l’esistenza di un’infrastruttura capillare che consenta la raccolta, il trasferimento, l’elaborazione e la fruizione dei dati. L’infrastruttura deve abilitare l’interoperabilità dei dati attraverso una strutturazione logica degli stessi: un modello semantico che a partire dallo standard FHIR consenta la comprensione del significato dei dati contenuti per tutti i possibili utilizzi.

Si suggerisce l’adozione di linee guida comuni che aiutino le organizzazioni sanitarie a dotarsi di infrastrutture adeguate e affidabili che, una volta realizzate, dispongano di strumenti che permettano un attento monitoraggio funzionale per erogare servizi di qualità all’utenza.

5. Life Data

Si deve passare da una logica di uso verticale dei dati, finalizzata al singolo progetto, a una strategia che valorizzi standard, collaborazione e riuso dei dati in senso trasversale, multidisciplinare. Occorre passare da un modello che utilizza prettamente i dati clinici all’integrazione di questi con altri tipi di dati: i “Life Data”, vale a dire dati “esogeni” agli episodi clinici ma che possono influenzare il benessere. I “Life Data” potenziano la medicina personalizzata e abilitano tecnologie come i digital twin personali.

Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, ha commentato: «La sanità è un settore strategico che interessa la vita di tutti. È la struttura portante del nostro welfare: per questo dobbiamo renderla accessibile, efficiente e di qualità. L’innovazione è fondamentale per un servizio pubblico che non lasci nessuno indietro. La sanità del futuro avrà bisogno della trasversalità dei dati per migliorare la qualità della vita delle persone. Ci sono già esperienze di successo in Italia, ma ora serve scalare. Investire bene anche i fondi del PNRR sulla Missione 6 sarà fondamentale».

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