Coworking, Dattoli: «No, il Covid non segnerà la fine degli spazi di lavoro condiviso»

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Tra le numerose tipologie di imprese che l’emergenza Covid-19 ha fatto chiudere, si trovano anche i coworking, gli spazi di lavoro condivisi dove liberi professionisti, startupper ma anche normali lavoratori che preferiscono un’alternativa al classico ufficio esercitano la propria mansione condividendo luoghi fisici, idee e pause caffè. 

Ma la “pausa” imposta dalla crisi da Covid-19 pare essersi già tradotta in un’opportunità di crescita, di sviluppo di nuove idee e modi di immaginare il lavoro condiviso, già a partire dall’attuale fase di apertura. È quanto afferma in una recente intervista per il portale del Festival del Futuro Davide Dattoli, fondatore e ceo di Talent Garden, la maggiore rete di coworking in Europa: «Abbiamo avuto un tasso di crescita molto importante nelle ultime due settimane (la prima metà di giugno, ndr), poiché tante aziende che magari hanno 100 dipendenti dicono “non ho più bisogno di avere 100 scrivanie nel mio ufficio, mi basta avere un coworking con 20-30 membership”: un grande cambiamento nella domanda, una grande opportunità di crescita».

Coworking, un “posto sicuro” durante il lockdown

Il lockdown, come sottolinea Dattoli, ha anche dato una brusca frenata agli investimenti verso le startup, ma ha dato una forte accelerata all’e-commerce (nonostante i suoi problemi) e alla digitalizzazione in tutte le imprese: «Tutti si sono resi conto della necessità di sviluppare soluzioni digitali: in questo ambito le startup riescono a portare sul mercato i loro prodotti in maniera decisamente più rapida – continua Dattoli -. Moltissime realtà grazie a questo sono scoppiate: sono arrivate a fare due, tre, cinque volte il fatturato che facevano nell’era pre-Covid, crescite incredibili non solo di chi fa e-commerce, ma anche chi lavora nell’education dei servizi: abbiamo un pianeta da digitalizzare. Un altro dei vantaggi del coworking è che i nostri campus sono decisamente più safe di molti luoghi pubblici, come i supermercati. Per le aziende adeguare i propri spazi alle norme di sicurezza significa grossi investimenti e perdite di tempo».

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