Carbon Maps raccoglie 4 milioni e guarda all'Italia

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Carbon Maps raccoglie 4 milioni di euro in un round pre-seed e guarda al mercato italiano. Si tratta della prima piattaforma di valutazione e gestione dell’impatto climatico per l’industria alimentare, è nata a Parigi ed è pronta a crescere in Europa, assumendo 15 persone. A investire nella soluzione sono le società europee di venture capital Breega e Samaipata.

«La nostra ambizione – ha dichiarato Patrick Asdaghi, CEO di Carbon Maps – è diventare la principale piattaforma di contabilità ambientale che riunisce tutti gli attori della catena del valore alimentare, consentendo loro di valutare l’impatto climatico dei loro prodotti in modo da poterlo ridurre in modo sostenibile».

E sull’Italia, Asdaghi aggiunge: «Si tratta di un mercato chiave perché dopo la Francia è il secondo mercato agricolo (al pari della Germania) in Europa; ospita alcuni dei migliori marchi alimentari al mondo e ha una forte cultura della produzione locale e sostenibile. Stiamo lavorando per garantire solide partnership nel settore alimentare in Italia, per dotare gli attori industriali della nostra piattaforma e aiutarli a valutare e gestire meglio gli imperativi di riduzione dell’impatto climatico, a casa e, soprattutto, nei paesi in cui esportano. Siamo entusiasti di poter consolidare il nostro percorso con l’annuncio del finanziamento di oggi».

Ridurre l’impatto dell’agroindustria sul clima

La piattaforma di Carbon Maps usa modelli matematici abbinati all’intelligenza artificiale per eseguire una valutazione rapida e ad alta precisione dell’impatto ambientale dei prodotti di consumo, degli ingredienti e delle materie prime. Raccoglie e analizza i dati in tutte le fasi della catena alimentare, dagli agricoltori ai consumatori, per calcolare una varietà di indicatori di impatto, come l’impronta di carbonio, l’impatto sulla biodiversità, l’uso dell’acqua e il benessere degli animali.

L’obiettivo è fornire agli attori di tutte le fasi della filiera – produttori, cooperative, marchi, distributori – strumenti per valutare e monitorare le rispettive strategie climatiche. I calcoli trasparenti e verificabili di Carbon Maps si basano su standard e modelli convalidati dalla comunità scientifica (protocollo GHG, ISO 14040 e 14044, IPCC). La piattaforma prevede di coprire tutti gli indicatori chiave necessari per supportare le strategie ESG delle aziende alimentari e, in particolare, integrerà l’Eco-Score, l’etichetta ambientale dei prodotti di consumo prevista dalla legge francese sul clima e la resilienza, che dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2023.

Carbon Maps evidenzia le migliori pratiche

L’obiettivo della piattaforma francese è evidenziare le migliori pratiche e consentire alle aziende agroalimentari «di sviluppare approfondimenti attuabili su base SKU e costruire piani climatici credibili, efficaci e rilevanti per le loro catene di approvvigionamento e le loro regioni» spiega Asdaghi.

Alla base c’è la consapevolezza che il sistema di produzione e consumo di cibo è «uno dei principali fattori che contribuiscono alle emissioni globali di gas serra, alla distruzione della biodiversità, alla deforestazione e al consumo di acqua in tutto il mondo» come spiega il CEO di Carbon Maps. Un settore che si trova di fronte consumatori sempre più attenti ai temi dell’ecologia, ma anche a pressioni da parte delle autorità di regolamentazione.

I commenti di Breega e Samaipata

«In Breega, siamo entusiasti di rinnovare il nostro supporto a Patrick e ai suoi co-fondatori – ha dichiarato François Paulus, presidente e co-fondatore di Breega – nella loro missione di costruire gli strumenti e le infrastrutture per aiutare le aziende alimentari a gestire il loro percorso sull’impatto climatico. L’approccio verticale di Carbon Maps, che nella sua piattaforma basata sulla scienza tiene conto di pratiche agricole spesso sottovalutate, è un punto di svolta».

«Il potenziale internazionale di Carbon Maps è chiaro e vasto – ha commentato Aurore Falque-Pierrotin, partner di Samaipata –. Vedendo l’ampio interesse iniziale in Francia, vogliamo sfruttare la nostra rete nell’Europa meridionale per aiutare l’azienda a espandersi rapidamente, mentre l’urgenza di un’etichettatura ambientale standardizzata sta guadagnando slancio».

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