La burocrazia blocca il campus H-Farm: parte la raccolta firme on-line

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È diventata virale in poche ore sul web la notizia che il progetto H-Campus, il nuovo campus per la formazione che l’incubatore H-Farm intende realizzare a Roncade, subirà un ritardo stimato in 7-8 mesi. Il motivo: la decisione della Commissione Via (Valutazione d’impatto ambientale) di procedere a nuove verifiche sull’impatto del progetto sull’ambiente. Il progetto prevede investimenti per 65 milioni di euro, con un impegno considerevole anche da parte di Cattolica Immobili.

Lanciata il 19 aprile 2018 sul sito di H-Farm e sulla pagina Facebook del suo fondatore Riccardo Donadon, la notizia ha fatto subito il giro del web: centinaia di condivisioni, commenti e “mi piace” sono stati raccolti dal post con cui Donadon si scagliava senza mezzi termini contro una decisione considerata ingiusta, arrivando a considerare il trasferimento del campus a Milano:

Così scrive Donadon in una nota:

Sono curioso di vedere cosa farà ora la commissione VIA di tanto diverso da quanto fatto fino ad oggi, perché non credo che ci possano essere questioni da noi sottovalutate visto che è nostro PRIMARIO interesse garantire i nostri studenti. Sono quindi spaventato da quello che probabilmente sarà un inutile balletto che rischia di rallentare ulteriormente la possibilità per oltre 1000 studenti di avere accesso ad un polo di innovazione e di cultura unico non solo in Italia, ma anche in Europa. In parallelo ora valuteremo se spostare questi 65milioni di investimenti nell’area di Milano che sarebbe entusiasta di accoglierci anche se sarebbe un enorme sconfitta per il mio territorio per il quale forse provo un amore esagerato.

E sono tantissimi gli startupper e gli imprenditori attivi nel mondo dell’innovazione che hanno dato il loro sostegno a H-Farm con commenti che hanno puntato il dito sui ritardi che la burocrazia imporrebbe al progetto.

Poche ore dopo, H-Farm ha lanciato una petizione on-line dal titolo: “Il futuro non ci aspetta, per favore lasciateci costruire questa scuola” in cui si legge:

In un momento di rinnovamento per il Paese, in un momento di cambiamento, vorremmo che tutta la società si muovesse per appoggiare questa voce, questa voglia, questo slancio.

Non molleremo perché ai nostri studenti insegniamo anche che nulla è facile, che le cose si ottengono e raggiungono con impegno, a volte sofferenza e mettendoci grinta. Tanta grinta.

Perché possiamo essere meglio di ciò che siamo. Possiamo essere di più. Possiamo costruire il futuro.

Vogliamo solo costruire una scuola. Una volta per tutte, diteci cosa volete e lasciateci iniziare a costruire il futuro dei nostri ragazzi.

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