Le 6 proposte di Italia Startup per dare una scossa all'innovazione

Italia Startup lancia 6 proposte per sostenere l’innovazione italiana. A lanciare il sasso nello stagno è Marco Bicocchi Pichi, presidente dell’associazione. Lo fa nell’ambito di Open Summit di Startupitalia! che si è tenuto il 18 dicembre a Milano. E lo fa a cinque anni dal report Restart Italia!, promosso nel 2012 dalla task force sulle startup istituita dal Ministero dello sviluppo economico, all’epoca guidato da Corrado Passera.

Bicocchi Pichi: “Investimenti ridotti”

Marco Bicocchi Pichi«Durante questi cinque anni, pur essendoci stata una crescita delle attività connesse all’ecosistema delle startup, incluso il numero delle imprese innovative neonate (oltre 8.000) gli investimenti sono rimasti molto ridotti e la comparazione internazionale è sfavorevole all’Italia – afferma Marco Bicocchi Pichi -. La crescita dimensionale delle startup rimane un problema rilevante per almeno due motivi: non favorisce la creazione strutturale di nuova occupazione qualificata; non incide in modo significativo sull’innovazione del sistema industriale italiano. Ci vogliono quindi azioni rilevanti e incisive da parte della politica, come avviene in altri Paesi, che accompagnino lo sviluppo di un nuovo sistema imprenditoriale dell’innovazione, attivando investimenti da parte dei privati, sia persone fisiche (angels) sia soprattutto imprese (corporate venture) ed attraverso il risparmio gestito».

Come emerge dai dati del report “Building momentum in Venture Capital across Europe” realizzato da Cassa depositi e prestiti e le sue omologhe europee e pubblicata a dicembre del 2016, nel periodo dal 2007 al 2015 gli investimenti in Venture Capital in proporzione percentuale al Pil dell’Italia sono stati i più bassi d’Europa, con lo 0.005% rispetto alla media europea dello 0.028%. Mentre Francia e Gran Bretagna hanno raggiunto rispettivamente lo 0,038% e lo 0,046%.

Per questo motivo, alla nuova legislatura che inizierà nel 2018 Italia Startup chiede un forte e convinto supporto per passare dalla sperimentazione ad una decisa crescita, attraverso sei azioni per aiutare le startup e le Pmi innovative a svilupparsi e contribuire alla crescita economica del Paese.

1. Forte potenziamento del fondo di fondi venture capital presso la cassa depositi e prestiti

Questa proposta si pone l’obiettivo di raccogliere cinque miliardi di euro in cinque anni, per portare alla media di almeno un miliardo di investimento all’anno. Insieme all’aumento di investimento, si propone di attrarre fondi leader internazionali favorendo l’apertura in Italia di loro sedi operative e l’apertura di fondi specializzati da parte di gestori esistenti, rafforzando il team che si occupa degli investimenti.

Tra gli strumenti proposti per raggiungere l’obiettivo: l’istituzione di un plafond vincolato alla dotazione di liquidità nei confronti di OICR che investano in Italia, con leva fino al 75% per fondi seed e leva fino al 45% per fondi early-stage; la definizione di un meccanismo per l’investimento nel Fondo di Fondi da parte delle Casse Previdenziali e Fondi Pensioni attraverso il combinato disposto di incentivi PIR ed obbligo di destinazione di quota della raccolta degli stessi all’investimento nel Fondo di Fondi.

2. Potenziamento dell’incentivo fiscale e investimento in società non quotate (Pmi ad alta crescita, Pmi innovative, startup)

Questo secondo punto ha come scopo quello di proporre un aumento significativo di investimenti privati in società non quotate ad alto potenziale e crescita, attraverso l’incremento della detrazione Irpef e della deduzione imponibile Ires in startup e Pmi innovative, dall’attuale 30% al 50%.

3. Potenziamento delle misure di attrazione dei talenti internazionali

Incoraggiare i talenti internazionali – sia italiani residenti all’estero, sia stranieri – a stabilire la propria residenza in Italia per aiutare a fondare startup e Pmi innovative e lavorare al loro sviluppo; occorre, anche offrendo una defiscalizzazione al 100% per il primo anno e al 50% per i due anni successivi per le aziende innovative che assumono a tempo indeterminato laureati di provenienza internazionale altamente qualificati.

4. Misure per favorire l’imprenditorialità dei migliori talenti nazionali

Aumentare il numero dei talenti, anche del mondo universitario e della ricerca, che scelgono di fondare o lavorare per una startup o Pmi innovativa. Normare l’aspettativa per i ricercatori universitari per dedicarsi allo sviluppo e/o ad attività lavorative presso startup innovative, dare una definizione precisa della “incompatibilità con l’esercizio del commercio e dell’industria” per i docenti universitari, così da consentire la concessione di autorizzazioni secondo criteri di merito e favorire in questo modo la partecipazione a spin-off universitari e startup innovative.

5. Rafforzamento della misura “Accordi per l’innovazione” con la partecipazione di Pmi e startup innovative

Incentivare le Pmi e le startup innovative a partecipare alla progettazione ed alla presentazione di “Accordi per l’innovazione” (decreto ministeriale 24 maggio 2017), offrendo voucher fino a 50mila euro per le realtà che hanno ottenuto il “Seal of Excellence” Horizon 2020 e/o abbiano ricevuto un finanziamento in conto capitale non inferiore a 500mila euro da parte di un Fondo d’Investimento, una Società Quotata, o un Incubatore Certificato. Estendere l’incentivo delle cd. società sponsor anche alle PMI innovative che investono in startup e non alle sole aziende quotate.

6. Progetto le stazioni dell’innovazione “Alta Velocità Valley”

Favorire la nascita di un HUB dell’innovazione distribuito territorialmente, ma connesso fisicamente grazie all’alta velocità, attraverso la definizione di un “Accordo di Programma” che coinvolga i comuni di Torino, Milano, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Grandi Stazioni Rail SpA.

 

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