Lazio Venture, la Regione investe i fondi europei nel venture capital

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Un “modello Lazio” per far crescere il tasso di innovazione nell’economia? Secondo il presidente della Regione Nicola Zingaretti sì: e il segreto è l’utilizzo dei fondi strutturali europei per finanziare i venture capital. Il 5 febbraio questa esperienza è stata presentata dai vertici della giunta regionale in un incontro dal titolo “Capitale di rischio per l’impresa innovativa: il progetto Lazio Venture” ospitato dalla sede milanese della Cassa depositi e prestiti.

La Regione Lazio, ha spiegato Zingaretti, ha lanciato nel 2017 il progetto “Fare Venture” che prevede due diversi strumenti. Uno è Innova Venture, fondo che agisce, insieme a co-investitori privati, direttamente nel capitale di rischio di startup e imprese innovative, utilizzando anche, per la prima volta in Italia, capitali aggiuntivi con campagne di equity crowdfunding.

L’altro è Lazio Venture, un “fondo di fondi” che è stato al centro del dibattito milanese per il suo particolare meccanismo innovativo di utilizzo delle risorse pubbliche. Come funziona questo modello inedito per l’Italia? Il fondo opera investendo capitali pubblici in Fia (Fondi Chiusi di Investimento Alternativi) che, a loro volta, associando una quota del 40% di capitali privati, investiranno nelle imprese target del Lazio.

Ad oggi Lazio Venture ha previsto cinque investimenti in altrettanti fondi, per un totale di 56 milioni di euro, di cui 4, per complessivi 44 milioni, in fase avanzata di closing. I gestori di questi fondi sono Vertis, United Ventures, Primomiglio e Fondo Italiano d’Investimento. È in negoziazione un investimento con 360 Capital Partners.

Secondo la Regione Lazio un meccanismo di questo tipo offre maggiori opportunità di guadagno attraverso una ripartizione asimmetrica dei profitti e riconoscendo ai gestori dei fondi contributi specifici per potenziare le loro attività di scouting di opportunità di investimento nel territorio.

Il vantaggio sarebbe quindi duplice: da un lato per le giovani imprese innovative presenti o che decidono di aprire una sede operativa del Lazio, che possono contare su nuove risorse per crescere e consolidarsi; dall’altro rende il tessuto produttivo laziale più interessante per il mercato dei capitali, innescando un processo virtuoso di sostegno alle startup.

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