Nasce "Chi Odia Paga", la prima piattaforma per difendersi dall'odio online

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Misoginia, omofobia, islamofobia. Ma anche diffamazione, stalking, revenge porn. Tutte forme di odio online, alle quali difendersi legalmente non è sempre immediato.

Proprio per tentare di risolvere questo problema nasce “Chi Odia Paga”, la prima piattaforma legaltech italiana che difende legalmente le persone bersaglio di odio online. La piattaforma, nata nel 2018 sviluppata e da COP, startup tecnologica impegnata nel sociale, è ora in versione beta, e invita associazioni, aziende e influencer a registrarsi al sito in vista del lancio ufficiale che avverrà a inizio 2020.

COP nasce da Francesco Inguscio, imprenditore in ambito tecnologico e ceo di Nuvolab, uno dei venture accelerator più attivi nel mondo startup italiano. Il progetto è sostenuto dal fondo di impact investing Oltre Venture, che nella startup ha investito 200mila euro in un primo round seed.

«Mi sembra doveroso scendere in campo contro l’odio online mettendo al servizio della società le competenze e le risorse accumulate in questi 10 anni di attività nel mondo dello sviluppo di startup innovative – afferma Inguscio – tramite la nostra piattaforma puntiamo a ‘tassare chi odia’ per finanziare progetti di sensibilizzazione ed educazione ad un uso costruttivo della comunicazione sulla Rete».

Secondo l’ultima “Mappa dell’intolleranza” redatta da Vox Diritti, oltre il 70% di 215 mila tweet analizzati nel 2019 contiene messaggi di odio: anche le vittime di simili messaggi potranno, tramite COP, richiedere la rimozione degli insulti, svolgere le attività tecniche di preistruttoria, fino ad arrivare all’invio di diffide, esposti al questore, denunce e querele, in base alla gravità del reato commesso dagli “hater”.

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