Hi-tech e comfort, la casa smart vale il 10% in più

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Il Klimahouse Startup Award ha di recente premiato Powahome, una startup romana che si occupa di domotica «semplificata». Sulle riviste di living ormai abbondano immagini e suggestioni di abitazioni sempre più hi-tech e a misura di famiglia. Ora sono arrivate anche analisi di settore e studi universitari a certificarlo: la casa smart e l’innovazione nel real estate è uno dei business più vivaci del mercato. Come riporta Il Sole 24 Ore nell’inserto Casa 24 Plus, «tecnologia e comfort» non sono più un semplice optional ma un tassello vincente nel mercato immobiliare».

Casa smart, numeri in crescita

A certificare quella che fino a poco tempo fa poteva sembrare una semplice impressione arrivano le analisi di prontopro.it (portale specializzato tra i professionisti). Dalle richieste arrivate al sito infatti risulta che un quarto delle richieste di preventivo riguarda l’installazione di dispositivi demotici, e precisamente il 14% per comandare da remoto varie aperture, e il 13% per sentire in modo smart il riscaldamento. Ulteriore timbro sul boom della casa smart lo fornisce l’ultimo osservatorio del Politecnico di Milano. Secondo l’istituto di alta formazione il giro di affari della «casa intelligente» è di 185 milioni di euro con una crescita (dati 2016) del 23 per cento, mentre quello della «smart building» vale addirittura 550 milioni. Numeri che trovano indiretto riscontro in un recente sondaggio Doxa, sempre riportato da Il Sole 24 Ore: un consumatore su quattro risponde di almeno un dispositivo domotico – il 16% teleriscaldamento e il 13% sicurezza. Ma alla fine quanto incide tutta questa tecnologia sul valore finale dell’immobile? Fatti i conti, le cifre oscillerebbero tra l’8 e il 12%.

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